martedì 22 maggio 2007

Ru 486, anche da noi?

Il nome scientifico è Ru486. Ma è meglio conosciuta come "pillola abortiva". Attualmente è in uso in tutti i paesi dell'Unione Europea tranne Irlanda, Portogallo e Italia. Da novembre però, annuncia l'Aduc, arriverà anche nei nostri ospedali.
Che cosa è La "pillola abortiva" (niente a che vedere con la "pillola del giorno dopo" che agisce prima dell'impianto dell'ovulo nell'utero) è un farmaco a base di una sostanza chimica, il mifepristone, in grado di interrompere la gravidanza entro i primi due mesi.
Rispetto all'aborto chirurgico si ritiene che provochi minori traumi: fisici e psicologici.
Attualmente la Ru486 viene sperimentata solo in alcune regioni: Piemonte (l'ospedale di Torino è stato il primo a usarla nel 2005), Toscana e Puglia. Aspramente osteggiata dal Vaticano, durante il governo Berlusconi, il ministro della Salute Francesco Storace cercò di fermarne l'uso perché la casa farmaceutica che la produce, la Exelgyn, non aveva registrato il farmaco. Dopo polemiche e dibattiti la sperimentazione continuò.
Adesso, secondo l'Aduc, i Laboratoires Exelgyn hanno avviato le procedure di riconoscimento al ministero. "Le donne italiane potranno presto scegliere fra l'aborto chirurgico e quello farmacologico" dicono dall'Associazione consumatori. Per ora però dall'Agenzia italiana del farmaco non ci sono conferme ufficiali.
Un po' di storia
La Ru 486 è stata prodotta dai laboratori della Roussel Uclaf, una società controllata dal Governo francese e dal gruppo tedesco Hoechst. La Ru 486 è usata da 10 anni in Francia, mentre è sbarcata negli Usa nel 2000. Un comunicato stampa del 23 giugno 1988 dimostra il coinvolgimento dell'Onu nella realizzazione del prodotto: è la stessa Roussel Uclaf a dichiarare di "averlo sviluppato in collaborazione con l'Organizzazione mondiale della sanità e l'Unfpa", che sono agenzie Onu.
In Italia, di Ru 486 si iniziò a parlare nel 1989, quando l'allora sottosegretario alla sanità, la socialista Elena Marinucci, ne caldeggiò (senza successo) l'adozione nel nostro Paese.

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