martedì 22 maggio 2007

Danni da farmaco

Negli Stati Uniti, ogni anno, arrivano al pronto soccorso 700 mila persone per problemi di farmaci assunti.
Sono soprattutto anziani, e non si tratta di farmaci nuovi, molti sono in commercio da oltre 20 anni.
Warfarina, ad esempio, un anticoagulante, o l’insulina, o farmaci che si utilizzano per le aritmie cardiache. Ma anche antibiotici e persino l’aspirina. Senza warfarina chi ha avuto una trombosi o sostituito una valvola del cuore rischia l’embolia. Senza l’insulina tanti malati di diabete morirebbero. L’aspirina ha salvato dall’infarto milioni di persone in tutto il mondo.
Resta il fatto che i farmaci, anche quelli più necessari, possono avere effetti negativi. Bisogna vedere se il gioco vale la candela.
Questo argomento viene affrontato, in questi giorni, anche da Nature. Trovare una soluzione non è cosa semplice, bisognerebbe mettere insieme una task force formata da medici, farmacisti, agenzie che registrano i farmaci e la stessa Oms per sorvegliare la situazione. Certo è che ciò non avverra’ domani.
Per i danni da farmaci la responsabilità è di tanti. L’industria, che qualche volta mette in commercio farmaci che non hanno ultimato tutte le fasi sperimentali. I medici, che qualche volta prescrivono farmaci che non servono o non indicati. I farmacisti, capita che anche loro non sempre consiglino il malato per il meglio. Ma un po’ di responsabilità l’hanno anche i pazienti, quelli che vorrebbero sempre un farmaco per qualunque disturbo, anche se lieve, meglio se se quello di ultima generazione.
Insomma, c’è qualcosa che ognuno di noi può fare: prendere meno farmaci e solo se necessari, informarsi bene e non fare di testa propria.

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