venerdì 4 maggio 2007

Il mistero delle api scomparse

Da casa al lavoro e poi dal lavoro a casa. Ogni giorno le api bottinatrici lasciano il loro alveare per passare la giornata a raccogliere nettare. Durante le loro visite da un fiore all'altro, facilitano l'impollinazione di numerose piante, ma da qualche tempo questa tranquilla routine è sconvolta dal mistero di miliardi di insetti che sembrano svanire nel nulla.
All'arrivo della primavera gli apicoltori statunitensi hanno trovato una amara sorpresa: la maggior parte dei loro alveari era vuota. Una perdita del 20% degli esemplari durante la stagione fredda è normale ma qui si parla di ben altri numeri. Sulla costa occidentale le colonie di api si sono ridotte del 30-60% mentre sulla costa orientale ed in Texas si è arrivati addiritura al 70%. Assommando tutte le denunce degli apicoltori si arriva ad una perdita dell'ordine dei miliardi di esemplari.
Il dato che più sconcerta gli esperti è che i corpi degli insetti che mancano all'appello non sono stati trovati all'interno negli alveari, come accade normalmente quando una colonia è decimata da una qualche patologia. Dove sono finiti i miliardi di api scomparse?
A preoccupare non è tanto il calo nella produzione di miele, quanto il prezioso ruolo delle api nell'economia agricola americana, ed in particolare nella frutticultura. Gli apicoltori statunitensi affittano i loro alveari ai coltivatori, muovendosi da uno stato all'altro all'inseguimento della stagione della fioritura.
Anche altri insetti ed alcuni uccelli contribuiscono all'impollinazione ma le api sono sicuramente le principali protagoniste. Il raccolto delle mele in Pensylvania o quello delle mandorle in California, tanto per fare un esempio dipendono quasi totalmente dalle api.
Secondo uno studio della Cornell University questi piccoli insetti contribuiscono per un terzo del fatturato totale della frutticoltura statunitense, vale a dire circa 15 miliardi di dollari annui.
Gli scienziati sono perplessi. Per il momento al fenomeno è stato dato il nome di "Colony Collapse Disorder", CCD, anche se nessuno sembra in grado di comprendere quale ne sia la causa. Le api sopravvissute mostrano un indebolimento del sistema immunitario ed una maggiore vulnerabilità all'attacco di parassiti e malattie. Una possibili ipotesi è che un qualche tipo di stress deprima le difese naturali delle api causando il collasso delle colonie.
Altri puntano il dito contro i pesticidi utilizzati in agricoltura. Le api sono infatti molto sensibili alle sostanze chimiche utilizzate nella lotta agli insetti dannosi. Dosi subletali, non in grado di uccidere le api, potrebbero però danneggiarne il sistema nervoso, e con esso le sofisticate abilità di navigazione che consentono alle bottinatrici di ritrovare la strada di casa dopo una dura giornata di lavoro. Insomma, le api scomparse si sarebbero perse.
Purtroppo, nonostante tutti nostri progressi tecnologici, per impollinare i raccolti non abbiamo ancora trovato un'altenativa alle api. Senza di loro i consumatori americani rischiano di vedere drasticamente tagliata l'offerta di zucche, cetrioli, mele, fragole, mirtilli, e perfino dei tradizionali cranberries.
Fonte: LSWN 4-05-07

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