lunedì 28 maggio 2007

Piante per produrre farmaci e vaccini

All'Istituto di biologia e biotecnologia agraria (Ibba) del Cnr di Milano i ricercatori stanno lavorando al progetto "Pharma-Planta: Recombinant Pharmaceuticals from Plants for Human Health" che ha come obiettivo lo studio dei meccanismi di sintesi e di accumulo di proteine di interesse farmaceutico nelle cellule vegetali e lo sviluppo di procedure efficienti per la produzione di biofarmaci.
Lo scopo è quello di far produrre in pianta delle molecole utili per l'uomo come farmaci ricombinanti, anticorpi e vaccini per la prevenzione dell'Hiv, della rabbia, della tubercolosi e del diabete autoimmune, spiega Emanuela Pedrazzini ricercatrice dell’istituto milanese. Questi farmaci ricombinanti (cioè proteine, anticorpi e componenti del sangue e del latte materno) un tempo erano estratti da cadaveri o isolate da animali (come l'insulina dai maiali) ma si rischiava che le proteine fossero contaminate da virus. In seguito si è iniziato a produrre queste molecole in organismi geneticamente modificati, trasferendo il gene che codifica per la proteina in cellule di mammiferi o in batteri. Oggi, si può fare anche con cellule vegetali perchè hanno il vantaggio di essere meno costose e più sicure in quanto non sono colpite da infezioni di batteri o virus umani.
La ricerca dell'Ibba-Cnr è quella di individuare nuove strategie per ottimizzare la sintesi e la stabilità dei vaccini nelle piante transgeniche. Emanuela Pedrazzini spiega che la stabilità di una proteina ricombinante dipende dall'ambiente cellulare e subcellulare in cui viene sintetizzata. Per prima cosa l’ambiente deve permettere alla proteina di acquisire la corretta conformazione tridimensionale, in secondo luogo non deve contenere enzimi idrolitici che degradino rapidamente la proteina neosintetizzata.
Nei laboratori dell'Ibba-Cnr si stanno sperimentando due tecniche entrambi promettenti. Con una si fa accumulare la molecola ricombinante nel reticolo endoplasmatico della cellula, luogo naturalmente adibito alla sintesi proteica, mentre con l'altra si accumula la proteina nel suo elemento naturale all'interno della cellula.
Fonte: MolecularLab 25-05-07

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