domenica 7 ottobre 2007

Staminali da cordone ombelicale: a che punto siamo?

La Crioestaminal ha annunciato nei giorni scorsi il primo trapianto realizzato con staminali da sangue da cordone ombelicale conservate in una banca privata.
L'operazione è stata realizzata lo scorso febbraio, in Portogallo, su un bimbo di 14 mesi. I genitori avevano conservato il cordone ombelicale del fratello mediante la Crioestaminal. L'Istituto Portoghese di Oncologia ha quindi usato le cellule staminali per trattare l'immunodeficienza severa combinata (SCID) di cui era affetto il bambino di Coimbra. Si tratta di un gruppo eterogeneo di patologie rare, caratterizzate da deficienze del sistema immunitario che rende coloro che ne sono affetti più suscettibili ad infezioni gravi, spesso ricorrenti ed eventualmente fatali. Il trapianto è stato realizzato con successo ed il bambino ha registrato miglioramenti significativi.
Sono molti i vantaggi della conservazione delle staminali del cordone: la possibilità di avere a disposizione, in futuro, delle cellule staminali perfettamente compatibili in quanto prelevate dallo stesso donatore su cui saranno utilizzate e quindi si evitano i problemi di rigetto. Inoltre hanno il 25% di probabilità di essere compatibili con consanguinei. Le staminali del cordone sono simili a quelle del midollo osseo, producono globuli bianchi, rossi e piastrine e sono utili per autotrapianti in caso di malattie oncologiche del sangue, come linfomi e leucemie. Inoltre sono utili per ricostruire tessuti e organi (retina, pelle, ecc.) e ultimamente si utilizzano anche per la cura di alcune patologie cardiologiche e, per il futuro, la speranza è che possano curare malattie come l'Alzheimer, il Parkinson e il diabete giovanile.
In Italia la conservazione, in banche private, delle cellule staminali del cordone ombelicale per uso autologo è vietata, ma sempre più genitori desiderano conservare le preziose cellule per garantire al nascituro una possibilità di cura, in caso di futura malattia. Ad oggi nel nostro Paese è ammessa solamente la conservazione in banche pubbliche ma solo il 10% dei cordoni ombelicali viene raccolto, gli altri vengono buttati tra i rifiuti.
I genitori che intendono far conservare le cellule staminali in una banca privata all'estero, possono farlo richiedendo un'autorizzazione al Centro Nazionale Trapianti. Il prelievo delle staminali non comporta nessuno rischio né per il bimbo né per la madre e può essere fatto sia in caso di parto naturale che in caso di cesareo. Dopo il taglio del cordone, si incannula la vena ombelicale e si raccoglie il contenuto in una sacca sterile apposita. La sacca può essere inviata all'estero e deve arrivare alla banca entro 36-48 ore dal prelievo. Una volta raggiunta la banca, il campione è sottoposto a controlli anti-virali e anti-batteriologici e poi viene crioconservato in speciali contenitori in azoto liquido (-190°C).
Sito italiano della Crioestaminal :
http://cryo.hematos.com
Fonte: MolecularLab

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