lunedì 2 luglio 2007

Nata da ovocita maturato in laboratorio

È nata la prima bambina creata da un ovocita maturato in laboratorio, congelato per un certo tempo e quindi scongelato e fecondato.
La notizia dell'evento, avvenuto in Canada, è stata data al convegno annuale della European Society of Human Reproduction and Embryology in corso a Lione, in Francia.
La bimba, che sta crescendo bene, è nata da una di 20 pazienti sofferenti di sindrome dell'ovaio policistico, e altre tre donne che hanno partecipato allo studio sono attualmente in gravidanza.
"Il congelamento di un ovocita sta diventando una parte importante dei trattamenti contro l'infertilità", ha detto Hananel Holzer, che ha diretto la ricerca svolta presso il
McGill Reproductive Center di Montreal, in Canada.
"Le nuove tecniche di congelamento, come quella di ‘vetrificazione' dell'ovocita, hanno aumentato significativamente i tassi di sopravvivenza degli ovociti, e quindi quelli di gravidanza. Tuttavia, finora le gravidanze registrate erano il risultato della fertilizzazione di ovociti ottenuti dopo un processo di stimolazione ovarica. Purtroppo, alcune pazienti che potrebbero fruire di queste tecniche non hanno a disposizione il tempo necessario o si trovano in condizioni che alcuni oncologi considerano come una controindicazione per i trattamenti di stimolazione ormonale, come per esempio essere positive al recettore per gli estrogeni del cancro del seno."
"In queste circostanze - ha proseguito Holzer - l'ovocita può essere raccolto dalle ovaie senza stimolazione ormonale e l'ovocita immaturo può essere fatto maturare in laboratorio prima di essere congelato o vetrificato, per essere fecondato in un momento successivo, e dar luogo quindi a una gravidanza per trasferimento embrionale"
La ricerca è alle fasi iniziali e finora il metodo è stato sperimentato solamente in pazienti che non erano affette da tumore. "Tuttavia - ha sottolineato Holzer - esso ha la potenzialità di diventare la principale opzione per la conservazione della fertilità in pazienti che non hanno la possibilità o il tempo di sottoporsi alla stimolazione ormonale."
Fonte: Le scienze 2-06-07

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