mercoledì 25 luglio 2007

I giovani e la scienza

Imparano con disinvoltura a utilizzare l’ultimo modello di telefono cellulare o i programmi di download di files musicali; partecipano in massa ai festival della scienza e sono assidui telespettatori dei programmi di divulgazione; eppure quando si tratta di scegliere di studiare una disciplina scientifica all’università, si tirano indietro.
L’atteggiamento dei giovani italiani verso la scienza appare improntato a un’ambivalenza quasi schizofrenica. Che si riflette in un’emorragia di iscritti ai corsi di laurea ad orientamento scientifico: uno studente universitario su due studiava per una laurea scientifica nell’anno accademico 1951/52; nel 2000/2001 lo faceva meno di uno su tre. Sono la Chimica, la Fisica e la Matematica ad evidenziare il maggiore declino, mentre non ci sono mai state crisi nell’ambito delle scienze della vita grazie alla spinta di settori quali le biotecnologie. Il problema, va detto subito, non è esclusivamente italiano, ma coinvolge buona parte dell’Unione Europea – compresi quei Paesi, come la Svezia o la Finlandia, abitualmente indicati a modello sul piano degli investimenti e della promozione della ricerca. Qualunque iniziativa che miri ad attenuare, quando non ad invertire, questa tendenza, deve interrogarsi su quali siano le ragioni di un tale declino di interesse dei giovani per gli studi scientifici. Esiste un problema di percezione di ciò che studiare scienza rappresenta agli occhi dei giovani, ed è per questa ragione che i dati raccolti da Observa-Science in Society su un campione di ragazzi nella fascia di età cruciale (16-19 anni) rappresentano un punto di partenza particolarmente significativo.
Tra coloro che intendono frequentare l’Università, poco meno di uno su cinque (18%) è già sicuro di iscriversi a un corso di laurea scientifico; più di uno su quattro ci sta pensando (29%). Uno su due (50%) lo esclude. Per la stragrande maggioranza dei ragazzi (72%) il punto fondamentale è che la scienza risulta difficile o noiosa. D’altra parte, se andiamo a vedere le motivazioni di chi ha già scelto di fare studi scientifici, il risultato è speculare: si studierà scienze perché ‘appassionano gli studi scientifici’ (81%).
E’ molto importante prendere in considerazione il contesto scolastico, giacché è con ogni probabilità proprio in tale contesto che si forma la percezione di una scienza ‘difficile’ e ‘noiosa’. Tanto per fare un esempio, oltre il 75% degli intervistati ritiene che gran parte delle difficoltà nello studiare matematica siano dovute al fatto che la maggior parte degli insegnanti non spiega bene. Poco più di uno studente su tre, poi, ha avuto l’occasione di utilizzare un laboratorio di scienze, nonostante la stragrande maggioranza di quelli che hanno avuto questa opportunità la giudichi molto utile per la propria preparazione. Fonte: Observa

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