Le eclissi, un po’ come le apparizioni di comete, non sono fenomeni così rari come si pensa. Ogni anno ne avvengono molte, ma, dal momento che sono visibili da un certo luogo e non da altri e dato che spesso sono modeste, soltanto poche sono veramente degne d’attenzione.
E' il caso di questa notte. E’ l’unica delle 4 eclissi del 2007 visibile dall’Italia.
Si dovrà poi aspettare fino al 2026 per trovarne un’altra altrettanto favorevole. A renderla tanto interessante è il fatto di essere totale e di verificarsi a cavallo della mezzanotte e quindi con le fasi culminanti mentre la Luna è più alta sull’orizzonte.
L’inizio è alle ore 21 e 16 minuti, quando il bordo inferiore del disco lunare inizia a lambire la penombra terrestre. Durante un’eclissi totale la Luna dovrebbe essere completamente oscurata, dato che il cono d’ombra terrestre è sufficiente a contenere il nostro satellite. Invece è facile rendersi conto che assume una colorazione rosso-bruna. La causa è nell’atmosfera terrestre, che rifrange i raggi solari, maggiormente la radiazione rossa, la quale riesce in parte a penetrare nel cono d’ombra ed a conferire un po’ di rossore al disco lunare, mentre la radiazione
violetta subisce una minore deflessione e non raggiunge l’astro.
L’astronomo André Danjon nel 1920 propose di classificare le eclissi in base alla luminosità e alla colorazione che assume la Luna. Si definiscono di classe 0, se sono scure, con disco talora del tutto invisibile; di classe 1, quando la Luna assume una colorazione grigiastra o marrone in cui è difficile distinguere dettagli; di classe 2, quando appare di colore rosso cupo, con ombra scura e
bordo chiaro; di classe 3, se la Luna acquista un colore rosso mattone, con l’ombra contornata
da una zona grigia-giallastra; la classe 4 etichetta le eclissi chiare, di colore rossorame o arancione.
Danjon aveva ideato questa scala per analizzare le proprietà dell’atmosfera: è risaputo infatti che le polveri ed alcuni gas assorbono la luce solare, ma non ebbe modo di servirsene. Nel 2005 è apparso un resoconto di Oleg Ugolnikov e Igor Maslov del Centro di Ricerche Spaziali di Mosca: hanno studiato con tecniche fotometriche le ultime eclissi per desumere le concentrazioni di aerosol negli strati della troposfera.
Fonte: TuttoScienze 28-03-07
I siti:
http://sunearth.gsfc.nasa.gov/;
http://aa.usno.navy.mil/data/;
http://www.mreclipse.com/;
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