giovedì 1 febbraio 2007

110 anni di Aspirina

Iniziò come amore filiale per poi diventare un business mondiale. Un anziano malato di artrite e suo figlio esperto di chimica sono i pionieri di questa storia che dura ormai da 110 anni. L'aspirina, brevettata nel 1897 dal chimico Felix Hoffmann e testata inizialmente su un papà assillato dai dolori articolari, è un marchio di fabbrica diventato nome comune.
Questa è la versione ufficiale dell’invenzione dell’aspirina. Ma c’è chi sostiene che sarebbe stato l'alsaziano Charles-Frederic Gerhardt e non Felix Hoffmann ad aver individuato le proprietà della sostanza. L'inventore della medicina più popolare dell'era moderna era quindi un francese. Secondo gli studiosi, il chimico tedesco Felix Hoffmann si sarebbe ispirato ai risultati ottenuti da Gerhardt, che nel 1853 inventò la molecola. “Fu lui il primo a fare la sintesi sotto la sua forma stabile dell'acido acetilsalicilico” afferma il presidente del dipartimento di storia alla facoltà di medicina di Strasburgo, Jean Marie Vetter. Ma per mancanza di appoggi finanziari fu costretto ad abbandonare i suoi lavori, e la scoperta finì nel dimenticatoio assieme a lui, stroncato nel 1856, a 40 anni, da una peritonite.
È il salice la pianta madre di questo farmaco. Hoffmann prese spunto dai risultati del collega francese, migliorò la sintesi, e scoprì le proprietà terapeutiche, creando una versione meno costosa e più facilmente riproducibile su scala industriale. Hoffmann bollì per tre ore, insieme all'acido salicilico, dell'anidride acetica per alleviare il sapore amaro e i disturbi gastrointestinali di cui suo padre si lamentava dopo aver ingerito l'estratto puro della corteccia dell'albero. E forse non è per coincidenza che il salice, adatto ai climi umidi e alle paludi dove malaria, febbri e reumatismi si fanno sentire più acutamente, abbia offerto anche un rimedio a questi disturbi: come intuì Paracelso, nei medesimi luoghi in cui fa sorgere una malattia, la natura offre anche il suo medicamento.
Si vanta di essere l'analgesico più venduto nella storia, primo esempio di cura medica a disposizione delle masse. Fu il rimedio di frontiera per tentare di frenare l'epidemia di Spagnola dopo la Prima guerra mondiale e nel 1950 entrò nel Guinness dei primati come antidolorifico più diffuso del mondo. Accompagnò gli astronauti dell'Apollo sulla Luna, lenì i mal di testa di Don Camillo e dei personaggi di Cent'anni di solitudine. Fece guadagnare il Nobel a Sir John Vane e fu sperimentato in tali e tante condizioni da diventare oggetto di 3mila pubblicazioni scientifiche.
L’aspirina fu anche protagonista durante la prima guerra mondiale di una singolare battaglia politico-economica tra la Bayer e la Societé chimique des usines du Rhone, che commercializzava dal 1904 la sua aspirina con il nome di Rhodine. L'aspirina si ritrovò al centro delle campagne antitedesche, le Usines du Rhone fecero appello al patriottismo per aumentare le vendite del loro prodotto ''puro da qualsiasi miscuglio tedesco''. Con il trattato di Versailles certi brevetti tedeschi furono espropriati e l'aspirina fece parte dei danni di guerra, il nome divenne un nome comune e l'aspirina perse la maiuscola, ormai prodotta in tutto il mondo.
Non è un caso che José Ortega Y Gasset abbia soprannominato il ventesimo secolo come "il secolo dell'aspirina".
Nata come analgesico, antipiretico e antinfiammatorio, l'aspirina venne affiancata da decine di farmaci analoghi e concorrenti negli anni '50. Ma due decenni più tardi ritrovò una seconda giovinezza, quando i primi studi scientifici suggerirono i suoi benefici per il sistema cardiovascolare. L'acido acetilsalicilico frena la coagulazione del sangue, e può aiutare a prevenire infarti del miocardio in alcune categorie a rischio. Viceversa è controindicato alle persone molto anziane, affette da ulcera o che hanno problemi di emorragia, proprio perché tende ad aumentare il sanguinamento.
Come trent'anni fa dei benefici dell'acido acetilsalicilico si iniziava appena a parlare, oggi la cura dei tumori è la nuova sfida del gioiello della Bayer. "Ci sono degli studi importanti che associano il consumo regolare di aspirina a una ridotta incidenza dei tumori del colon o del retto" spiega Carlo Patrono, farmacologo romano e professore all'università Cattolica. "Sul meccanismo di azione del farmaco nei confronti del cancro c'è ancora molto da chiarire, ma ci si sta lavorando con dei trial clinici importanti".
Nel frattempo l'aspirina balza giù dagli scaffali delle farmacie per finire in quelli delle librerie. Alla storia della compressa e della società di cui ha cercato di lenire dolori, bollori e reumatismi, Jeffreys Diarmuid ha dedicato un libro uscito in Italia per Donzelli: Aspirina, l'incredibile storia della pillola più famosa del mondo.
Fonte: La repubblica 1-01-07 e Newton 19-11-03

Nessun commento: