giovedì 18 gennaio 2007

Spodestato Linneo

Una rivoluzione epocale sta per travolgere il mondo vegetale. Il sistema di classificazione delle piante non si baserà più su analogie fenotipiche come l'altezza del fusto, la forma delle foglie, il numero di petali... No, sarà la sequenza del DNA a determinare la collocazione di un albero, di un cespuglio o di una pianta a fiori in un determinato genere o famiglia. Basterà una corta sequenza di DNA per etichettare una qualsiasi pianta, diciamo come un "codice a barre". In questo momento, 130 enti di ricerca appartenenti a 40 nazioni stanno lavorando a questo ambizioso progetto che stravolgerà, dopo 2 secoli e mezzo, l'ingegnoso sistema di classificazione messo a punto da Linneo http://it.wikipedia.org/wiki/Linneo. Le nuove tecnologie di analisi di DNA si sono ormai diffuse in qualsiasi settore della biomedicina, in questo caso però ciò ha messo in crisi alcuni biologi. Si, perché la futura classificazione ci riserva non poche sorprese. Tra i casi più eclatanti della "revisione botanica" figura quello della papaia. Questa, ritenuta da sempre parente stretto del frutto della passione,risulterà con la nuova classificazione più vicina al cavolo. Il loto, da sempre parente del giglio d'acqua, risulta geneticamente più simile al platano. E che dire della bellissima orchidea che sarà presto messa sullo stesso piano dell'asparago! A questo punto vorrei prolungarmi sulla questione ricollegandomi ad un'altra novità del mondo della scienza. Proprio in questi giorni (11 gennaio) è stato pubblicato su Science un lavoro che trova finalmente una collocazione filogenetica alla Rafflesia, la pianta con il fiore più grande del mondo (tipicamente dal diametro di un metro). La Rafflesia, scoperta nell'Ottocento sull’isola di Sumatra, ha impegnato per quasi 200 anni i botanici alla ricerca di trovarle una collocazione. Determinata ora da un gruppo di ricercatori statunitense della Harvard University. La pianta in questione è alquanto insolita: è un parassita non fotosintetico, non presenta fusto, foglie, germogli o radici e deriva il suo nutrimento da una pianta della famiglia delle viti. Per risalire alla famiglia botanica a cui appartiene il gigantesco fiore, i ricercatori si sono appunto basati sulla sequenza di un certo frammento di DNA (e qui capite perché ho voluto parlarvi anche di questa novità). L’analisi genetica ha svelato che la Rafflesia è è strettamente imparentata con la famiglia delle Euphorbiaceae, che include gli alberi che producono gomma naturale, le piante dell’olio di ricino e la radice tropicale da cui si ricava la manioca. Curiosamente però i parenti più vicini alla Rafflesia sono sono caratterizzati da fiori di pochi millimetri di diametro!!! Insomma un'ulteriore esempio alla confusione che ci crea questo nuovo metodo di analisi e classificazione. Povero Linneo... o forse poveri noi... Ma questa è la scienza, e bisogna stare al passo. Presto ci abitueremo anche a questa nuova classificazione botanica e chissà magari troveremo splendide orchidee dal fruttivendolo sotto casa.
Fonte: Corriere Della Sera Scienze 16-01-07 e Nature news 11-01-07 http://www.nature.com/news/2007/070108/full/070108-10.html e da Galileo news 11-01-07 http://www.galileonet.it/news/7735/una-famiglia-per-il-fiore-piu-grande-del-mondo

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