giovedì 25 gennaio 2007

E c'è chi smette di esplorare...

Trovare vita nello spazio non è più una priorità
Non c´è solo il taglio secco del 50% nei prossimi due anni al budget dell´Istituto di Astrobiologia (NAI) e a tutti gli studi della vita nello spazio fuori dalla Terra, annunciato nei giorni scorsi dalla rivista americana Science. C´è anche che Michael Griffin, il direttore dell´agenzia spaziale americana, parlando la scorsa estate alla Mars Society ha detto chiaro e tondo che gli studi di esobiologia sono marginali nell´ambito della missione della Nasa. In gioco c´è la sopravvivenza stessa dell´astrobiologia come settore di ricerca scientifica emergente.
Una posta altissima. E tanto più inattesa, perché la crisi giunge in un momento in cui la ricerca della vita fuori dalla Terra può enumerare una quantità di risultati nuovi e non banali. Indizi probanti per la presenza di acqua liquida su Marte. La scoperta di nuova materia organica sulle comete e su oggetti che viaggiano ai confini del sistema solare. La scoperta di centinaia di pianeti che orbitano intorno a stelle diverse dal nostro Sole, alcuni di dimensioni compatibili con la presenza della vita così come la conosciamo. La scoperta, qui sulla Terra, di organismi viventi (batteri) che vivono in condizioni davvero estreme: sotto terra, sotto il mare e nei deserti ghiacciati più inospitali. Certo, nessuno ha finora scoperto la clamorosa pistola fumante: un batterio, un organismo alieno, nato lontano dalla Terra ed estraneo all´unica storia di vita conosciuta, quella terrestre. Tuttavia si tratta di osservazioni e scoperte che magari dicono poco al grande pubblico e che non scaldano il cuore dei politici, ma che allargano la finestra di probabilità che lì fuori ci sia qualcosa che pulsa e si riproduce: insomma, che vive.
Ed è proprio questa, a ben vedere, la ragione profonda della crisi dell´astrobiologia. La ragione profonda della crisi sta probabilmente nella forbice tra le promesse e la realtà. Una decina di anni fa, tra annunci di improbabili ritrovamenti di fossili di batteri marziani e di imminenti sbarchi umani sul pianeta rosso alla ricerca della vita, l´astrobiologia divenne una scienza emergente. La Nasa aveva bisogno di reinventate la sua missione, dopo la fine di un´era politica - quella della «corsa allo spazio» tra Usa e Urss quale punta avanzata della guerra fredda. E la ricerca della vita fuori dalla Terra fu considerata come quella più capace di scaldare il cuore dei contribuenti e, di conseguenza, dei politici. D´altra parte scoprire un essere vivente alieno, fosse anche solo un semplice batterio, si imporrebbe davvero come uno dei più grandi risultati scientifici di tutti i tempi.
La Nasa investì molto in questo progetto. Creando un istituto, il NAI appunto, dotato di un budget ricco di decine di milioni di dollari e di ottimi ricercatori, in grado di produrre ottima ricerca scientifica. Ma creando anche moltissime attese. Abbiamo continuato ad avere, in queste dieci anni, la sensazione che fossimo lì lì per scoprire forme di vite tra le rocce di Marte o i ghiacci di Titano.
Sensazione puntualmente frustrata. Perché i tempi della scienza non sono quasi mai i tempi della politica e dell´immagine. I soldi investiti dalla Nasa nell´astrobiologia hanno prodotto buona ricerca, anche se non hanno trovato la pistola fumante. Ora è come se alla Nasa avessero scoperto che quella in astrobiologia è una ricerca di lungo periodo e di incerti risultati. Quindi non è più strategica per l´agenzia, che ha bisogno di ricerche che scaldino il cuore della gente. E che raggiungano risultati tanto eclatanti quanto immediati.
Qualcuno sostiene che, dopo questa decisione della Nasa, l´asse della ricerca in astrobiologia si sposterà in Europa. Ce lo auguriamo. Non solo perché è un filone di studi che merita attenzione. Ma anche perché ciò confermerebbe che nel nostro vecchio continente c´è un ambiente più adatto per ricerche che avvengono lontano dai riflettori, con ritmi e prospettive diverse da quelle apprezzate dalla società dell´immagine.
di Pietro Greco - L'Unità 23-01-07

Nessun commento: