giovedì 18 gennaio 2007

Alla ricerca della memoria

L’autobiografia di Eric kandel “Alla ricerca della memoria” è appena comparsa nelle librerie italiane. La traduzione del libro originale “In search of memory” è edita da Codice ed ha un costo di 32E. http://www.codiceedizioni.it/view.php?folder=3&table=catalog_pubblicazione&ID=66
Un libro scorrevole e accattivante che ha tre principali chiavi di lettura: la storia scientifica e personale di uno dei più grandi scienziati della seconda metà del secolo scorso, un saggio storico sulle origini e l’evoluzione delle conoscenze neurobiologiche riguardanti i meccanismi alla base della memoria e dell’apprendimento, ed infine, un breve trattato divulgativo di neuroscienze.
In che modo il terrore provato da un bambino nel sentire i colpi dei nazisti alla porta di casa, la vigilia della Notte dei cristalli, si è impresso come una cicatrice nel tessuto molecolare e cellulare del cervello, con una forza tale da consentirgli di rivivere quell’esperienza a decenni di distanza? La memoria ha guidato la vita e il lavoro di Eric Kandel, e proprio con questa domanda inizia la sua autobiografia, un viaggio alla scoperta di ricordi personali e scoperte scientifiche, dai pionieristici esperimenti con la lumaca marina Aplysia fino all’avvento dell’ingegneria genetica e delle biotecnologie. Decenni di ricerche che hanno dimostrato come il consolidarsi della memoria produca modificazioni fisiologiche nel nostro cervello, sviluppando e consolidando nuove connessioni sinaptiche tra i neuroni. «Se vi ricorderete qualcosa di questo libro» ci avverte Kandel, «è perché dopo che lo avrete letto il vostro cervello sarà leggermente diverso».
Eric R. Kandel è professore alla Columbia University di New York; inoltre lavora presso il Kavli Institute of Brain Sciences, di cui è direttore, e presso l’Howard Hughes Medical Institute. Nel 2000 ha ricevuto il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia per la scoperta dei meccanismi della memoria a lungo termine, quella con la quale fissiamo i nostri ricordi. Per affrontare la sua ricerca Kandel cercò un modello biologico molto semplice, e lo trovò in una lumaca di mare, Aplysia californica, un mollusco con un cervello di appena ventimila neuroni (nell'uomo sono 110 miliardi). Scoprì così che quando Aplysia registrava un'esperienza ciò corrispondeva ad una modificazione stabile delle sinapsi, ovvero dei contatti tra i neuroni. Chi meglio di lui può quindi fare il punto sullo stato dell'arte delle ricerche nelle neuroscienze, e sugli scenari che si aprono non solo nel campo della nostra conoscenza dei meccanismi biocerebrali, ma anche in quello delle prospettive sugli aspetti curativi? Kandel vede come sfida del futuro, oltre alla cura di malattie neurodegenerative come il Parkinson e l'Alzheimer, il collegamento tra neuroscienze cognitive e biologia molecolare. Attualmente sta sperimentando nuove molecole che possano sia potenziare la formazione dei ricordi sia di cancellare le memorie di eventi traumatici che sono spesso causa di malattie psichiatriche.
E proprio domani (19 gennaio) Kandel sarà a Roma, all’Auditorium parco della musica nell’ambito del Festival della Scienza. Parlerà con Alberto Oliverio e Piergiorgio Strata di basi molecolari delle malattie mentali e dei trattamenti psicoterapeutici.

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