sabato 20 gennaio 2007

Nanotecnologie: navette e polimeri

Navette invisibili viaggiano nel sangue trasportando, come borse, un prezioso carico di farmaci. Quando raggiungono le cellule tumorali liberano il farmaco, distruggendole. Lo scenario è ancora da fantascienza, ma due ricerche americane pubblicate il 18 e 19 gennaio su Science Express dimostrano che è possibile governare il cosiddetto nanomondo, ovvero si possono guidare e orientare particelle dalle dimensioni di miliardesimi di metro. Nano-cargo per farmaci: molecole capaci di "camminare" esistevano già, ma adesso sono anche capaci di portare piccoli carichi, come se trasportassero delle borse della spesa. Questo è ciò che è riuscito a realizzare il padre dei nanorobot molecolari, Ludwig Bartels della University of California di Riverside. La molecola, chiamata 9,10-ditioantracene o Dta, è composta da tre anelli di benzene legati con un atomo di ossigeno da ogni lato, ed era stata progettata due anni fa per muoversi su di una superficie piana in linea retta. I ricercatori sono ora riusciti a farle trainare due molecole di anidride carbonica, un’operazione analoga a quella svolta dall’emoglobina, la molecola deputata al trasporto dell’ossigeno e dell’anidride carbonica nel sangue. Adesso, l'idea é di sostituire il carico di CO2 con farmaci da trasportare nell'organismo e da depositare esattamente dove servono. Per questo i ricercatori dovranno anche progettare una molecola che sia capace di ruotare, assieme al proprio carico molecolare, seguendo moti curvilinei. "Essere in grado di controllare il movimento delle nanoparticelle potrebbe aiutarci a creare un sistema di trasporto naturale che in futuro potrà rivelarsi utile in molte applicazioni" ha affermato il fisico Talat Rahman, co-autore dello studio con Sergey Stolbov.

Nanoparticelle che si aggregano: Un’altra “nanonovità” arriva con lo studio condotto da ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT), guidati dall'italiano Francesco Stellacci. Per la prima volta sono state costruite nanoparticelle che si assemblano spontaneamente in modo ordinato formando dei film sottili. La ricerca è appena agli inizi, ma secondo i ricercatori gli sviluppi legati alle nanoparticelle sono promettenti, e ricordano l'evoluzione dei telefoni cellulari. "Dieci anni fa – hanno affermato- un telefonino serviva solo a fare chiamate, mentre adesso può essere usato come agenda, permette di mandare e-mail, navigare in internet o caricare file Mp3 ". Le molecole studiate a Boston sono state ottenute facendo reagire alcune semplici catene di carbonio con un metallo, ottenendo così una serie di cerchi concentrici della grandezza di pochi miliardesimi di millimetro. Da queste molecole, che presentano a causa delle interazioni elettrostatiche dei siti reattivi ai due poli, si sono ottenute catene lineari, lunghe dai 3 ai 20 monomeri, le quali hanno dato vita a strati ultrasottili . "E' la prima volta che si riesce ad ottenere dei film sottili - spiega Francesco Stellacci - fino ad oggi si era riusciti a far reagire le nanoparticelle solo in maniera caotica”. Le caratteristiche fisiche di questi film sono ancora oggetto di studio, ma questo lavoro apre la strada a nuove potenziali applicazioni di questa classe di molecole.

Fonte: Ansa 18-01-07 e ScienceExpress http://www.sciencemag.org/sciencexpress/recent.dtl

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