mercoledì 21 novembre 2007

Staminali eticamente corrette

A differenza delle cellule somatiche, che sono specializzate, le cellule staminali embrionali sono sorprendentemente versatili e “trasformiste”, capaci di moltiplicarsi indefinitamente e di dare origine a tutti i tipi cellulari presenti nel nostro organismo. Così, le staminali embrionali sembrano essere la soluzione ad ogni nostro problema, ma c’è un ostacolo di natura etica: la legittimità di utilizzare embrioni umani per la ricerca scientifica.
Da qualche anno, gli scienziati del mondo intero stanno cercando vie alternative per non coinvolgere gli embrioni. Il bersaglio sembra essere stato centrato dal lavoro di un gruppo di ricercatori della University of Wisconsin-Madison, pubblicato ieri on-line su Science. Gli scienziati hanno modificato geneticamente cellule umane adulte della pelle – i fibroblasti - e le hanno riportate ad uno stato pluripotente, identico a quello di una cellula staminale embrionale. Lo studio è stato condotto da Junying Yu del Genome Center of Wisconsin e del Wisconsin National Primate Research Center, presso il laboratorio di James Thomson, il ricercatore americano che, nel 1998, per primo isolò cellule staminali da embrione umano.
Il lavoro segue gli importanti studi avviati dallo stesso Thompson e da un'equipe giapponese. Shinya Yamanaka, dell'Università di Tokyo, aveva infatti scoperto nel 2006 che, attivando quattro geni (Oct4, Sox2, c-Myc e Klf4), è possibile riportare cellule adulte di topo ad uno stadio indifferenziato e pluripotente. I lavori sono stati riportati su Cell e Nature. Adesso, per la prima volta lo stesso esperimento è stato condotto su cellule somatiche umane. I ricercatori americani hanno utilizzato vettori virali per attivare i quattro geni in fibroblasti umani, e sono così riusciti a creare otto nuove linee staminali alcune delle quali sono cresciute in coltura per 22 settimane. “Le cellule che abbiamo ottenuto attraverso la tecnica di riprogrammazione mantengono un normale corredo cromosomico (cariotipo) e presentano le stesse caratteristiche delle staminali embrionali”, ha dichiarato Thomson.
Secondo molti scienziati questa scoperta cambierà radicalmente la visione della ricerca sulle staminali e aprirà una nuova via per la terapia personalizzata. Ma c’è un importante aspetto ancora da approfondire: verificare che queste cellule pluripotenti non nascondano inaspettate differenze cliniche con le staminali embrionali.
La mia filosofia è: “just wait and see", anche le cellule staminali del liquido amniotico erano una grande promessa...a proposito, ma che fine hanno fatto?

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