martedì 6 novembre 2007

Parenti volanti

Uno studio pubblicato su Science rivela che il colugo, un piccolo mammifero del Sudest Asiatico, è l’animale vivente più vicino ai Primati.
Si chiama colugo, o lemure volante. In realtà, non è un lemure: è un animale con le dimensioni di un gatto, il corpo di uno scoiattolo, il muso di un topo, la faccia di un pipistrello. E non vola, non nel senso tecnico del termine: la membrana, detta patagio, che si tende dal suo collo alle dita dei quattro arti e alla coda gli permette solo di planare elegantemente da un albero all’altro, coprendo con un salto distanze di oltre cento metri. Questo piccolo e quasi sconosciuto mammifero, che vive nella foresta pluviale del Sudest Asiatico, è, tra tutti gli animali viventi non appartenenti ai primati, il nostro parente più prossimo.
Lo rivela uno studio genomico e molecolare compiuto da Jan Janecka e William Murphy alla A&M University del Texas, insieme a colleghi di altri istituti internazionali, pubblicato su Science. I ricercatori hanno cercato corrispondenze nel DNA di altri mammiferi rispetto a quasi duecentomila sequenze di geni umani. Hanno poi confrontato i frammenti corrispondenti per trovare inserzioni o delezioni (indels), brevi sequenze di basi aggiunte o perse nel DNA. Le specie che condividono le stesse indels hanno più probabilità di avere un antenato comune e sono più strettamente correlate. Gli studiosi hanno, inoltre, analizzato parti di diciannove geni, alla ricerca di mutazioni da una specie all’altra. Entrambe le analisi hanno dato lo stesso risultato: il lemure volante è l’animale più vicino ai primati, con cui ha in comune sette indels. Il “concorrente” più accreditato, la tupaia, un piccolo insettivoro dal naso appuntito, condivide con i primati una sola di queste particolari mutazioni.
“La determinazione di queste parentele è molto importante sia per l’antropologia sia per la genomica” commenta Murphy. Il dibattito scientifico sulle origini dei primati è, infatti, molto acceso: né le classificazioni a partire dai fossili, né le analisi filogenetiche lo hanno sinora risolto. Quasi tutti i tassonomisti classificano i primati, i colughi e le tupaidi nel superordine degli Euarchonta, ma, per via della veloce evoluzione, c’era sino ad oggi incertezza nella correlazione tra le specie.
Ora, questo animaletto dal nome sbagliato è planato sul ramo dell’albero tassonomico a noi più vicino: i prossimi passi saranno il sequenziamento del genoma e la ricostruzione dell’antenato comune.
Fonte: Sciencedesk

Nessun commento: