mercoledì 6 giugno 2007

Le spugne come origine del sistema nervoso

Le origini evolutive del sistema nervoso sarebbero molto più antiche di quanto sospettato e risalirebbero addirittura alla comparsa delle prime spugne. È quanto risulta da una ricerca condotta da biologi dell'Università della California a Santa Barbara, di cui si dà conto in un articolo pubblicato sull'ultimo numero della rivista on line PLoS ONE.
"Si dà il caso che le spugne, che sono prive di sistema nervoso, possiedano la maggior parte delle componenti genetiche per le sinapsi", dice Todd Oakley, co-autore della ricerca. "Ancora più sorprendente è il fatto che le proteine delle spugne abbiano una sorta di 'firma' che indica la loro probabilità di interagire l'una con l'altra in un modo simile a quello delle proteine sinaptiche di topi da esperimento." Questa scoperta risospinge l'origine delle componenti genetiche del sistema nervoso all'epoca dei primi animali, molto prima cioè di quanto gli scienziati avessero finora sospettato.
I primi neuroni e le prime sinapsi comparvero oltre 600 milioni di anni fa negli cnidari, creature che oggi sono rappresentate per esempio dagli anemoni di mare e dalle meduse. Le spugne, che costituiscono il più vecchio gruppo animale con rappresentanti viventi, non possiedono neuroni né sinapsi.
Il gruppo di ricerca ha compilato una lista di tutti i geni espressi in una sinapsi umana e successivamente ha controllato l'eventuale presenza di tali geni nelle spugne. "Abbiamo scoperto che una grande quantità di questi geni era effettivamente presente - ha osservato Ken Kosik, che ha diretto la ricerca - e soprattutto che questi geni lavorano insieme." In particolare, il modo in cui due di queste proteine interagiscono e la loro struttura atomica richiamano da vicino il sistema nervoso umano.
"Abbiamo trovato questa misteriosa, sconosciuta struttura nelle spugne, ed è chiaro che l'evoluzione è stata in grado di prenderla nel suo complesso e reindirizzarla, con piccole modificazioni, verso una funzione del tutto nuova", ha concluso Kosik.
Fonte: Le Scienze 6-06-07

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